Disturbi Alimentari Pantigliate: Psicologo e Psicoterapeuta a Milano, esperto di disturbi d’ansia, depressione, disturbi alimentari e disturbi di personalità.
Disturbi Alimentari Pantigliate:
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Oggi notiamo purtroppo sempre più l’aumento sconsiderato della frequenza dei Disturbi Alimentari Pantigliate, nelle loro diverse forme e tra le tante una ci appare più brutale e sconvolgente.
Molte pazienti affermano che quando mangiano sentono irrefrenabilmente il desiderio di riempirsi, fino a sentirsi scoppiare e non poterne più, per poi immediatamente correre in bagno a rimettere tutto.
Sempre più spesso i pazienti si auto attribuiscono diagnosi, magari dopo aver consultato internet, senza però sapere esattamente di che cosa stiamo parlando realmente.
Purtroppo molto spesso possiamo parlare in questi casi di bulimia, questa è la definizione di tale triste patologia.
Le abbuffate immediatamente seguite da vomito quasi sempre autoindotto fanno parte della bulimia nervosa e della anoressia, grandi mangiate seguite da eliminazione immediata indotta.
CURARE I DISTRUBI ALIMENTARI IN MANIERA SERIA ED EFFICACE
All’inizio di questa patologia il vomito rappresenta la soluzione ideale, vale a dire un modo per mangiare a dismisura senza mai ingrassare, ma nella sua ripetitività attraverso la sequenza del mangiare e vomitare almeno i primi tempi si trasforma in un rituale sempre più piacevole.
Il problema si trasforma rispetto al periodo iniziale, dal tentativo maniacale di controllo del peso si passa a una vera e propria compulsione incontrollata.
Mangiare e vomitare è un piacere che andrebbe definito per quello che è perverso a cui non si riesce a rinunciare, spesso le tristi e ripetitive affermazioni dei pazienti sono concentrate tutte in un laconico “E’ troppo bello!”
Del resto, se ci concentriamo ad analizzare i Disturbi Alimentari Pantigliate notiamo come tutto questo sia caratterizzato in 2 fasi la voglia di mangiare fino a scoppiare e poi quella di correre a rimettere, si ingurgita una ingente quantitativo di cibo fino a riempirsi totalmente, e in ultimo una fase di scarica immediata, in cui ci si libera di tutto ciò che si è voracemente ingerito.
Durante la terapia osserviamo come con la percezione piacevole che caratterizza la compulsione e sfruttiamo l’analogia che mette assieme il mangiare e vomitare, come fosse una cosa sempre a portata di mano, una sorta di trasgressione sempre però rimediabile semplicemente correndo in bagno a vomitare.
E’ il paziente che capisce di essere nelle mani di un terapeuta differente da tutti gli altri, conoscitore fino in fondo e dettagliatamente del funzionamento dell’annoso problema.
COME USCIRE DALLA TRAPPOLA DEI Disturbi Alimentari Pantigliate
Una delle tecniche più assodate per affrontare il problema è la tecnica intervallo, il paziente attraverso questo percorso è libero di mangiare e vomitare tutte le volte che vuole senza alcuna minima restrizione mangia quello che vuoi quanto ne vuoi e tutte le volte che vuoi.
Quando arrivi a sentirti talmente pieno che quasi stai per scoppiare e vorresti correre per andare a vomitare non farlo, guardi l’orologio e necessariamente aspetti un’ora, mai un minuto prima né un minuto dopo, poi corri e vai a rimettere, evitando di mangiare o bere nulla in questo intervallo.
Quindi al nostro paziente non viene chiesto di non vomitare ma di farlo solo dopo il trascorrere di un arco temporale concordato insieme.
L’obbiettivo di questa precisa strategia solitamente è devastante ed efficace, se riusciamo a farglielo fare con assiduità, il più delle volte il disturbo si infrange di netto.
Il paziente torna dal proprio medico e afferma che mangiare e vomitare un’ora dopo non è più per niente la stessa cosa.
La sensazione da enormemente piacevole si trasforma in del tutto sgradevole.
Abbiamo al momento raggiunto il nostro obbiettivo primario trasformando di fatto il piacere in una tortura.
Attuare un’opera di persuasione, di cui è fondamentale la capacità comunicativa e funzionale del terapeuta.
In particolare la nostra strategia incide sulla sequenza piacevole stoppando di netto un intervallo di tempo tra la fase di consumazione e quella di eliminazione.
Si interrompe la sequenza temporale del rituale solito e in questo modo se ne altera e intacca la piacevolezza.
Come interrompere una cosa bellissima nel massimo momento di splendore e riprenderla dopo un’ora esatta, non sarà mai possibile che sia la stessa cosa.
Una volta ottenuto questo cambiamento i Disturbi Alimentari Pantigliate saranno vissuti dal paziente in maniera almeno inizialmente più razionale, In tal modo la compulsione nel tempo spesso si estingue.
Inoltre, per paura di ingrassare velocemente, i pazienti in maniera indiretta a riducono loro stessi spontaneamente la quantità di cibo da mangiare.
Si ottengono in questo modo due risultati con una sola tecnica, dando nuova vita alle menti e al corpo di tanti pazienti.
Disturbi Alimentari Pantigliate CURATI E SUPERATI IN TEMPI CELERI
Quando parliamo di Disturbi Alimentari Pantigliate e quindi dello sbagliato conseguente comportamento alimentare, va considerato che le statistiche aggiornate ci confermino come non accennino in nessun modo a diminuire.
In Italia interessano circa più 3 milioni di persone, in gran parte giovani adolescenti.
Per aiutarli ad affrontare il problema è di vitale importanza il sostegno delle persone vicine e care, dai familiari a tutti gli amici più intimi.
Cogliere inizialmente i campanelli d’allarme sarebbe una differenza importante e significativa per un immediato intervento.
Per intervenire nel modo più appropriato, dovremmo quantomeno provare a metterci nei panni delle persone che soffrono di anoressia, l disturbo inizialmente è sordo, e soprattutto proprio all’inizio, andrebbe visto come un comportamento anomalo, approcciare dicendo frasi del tipo “Guarda come mangi poco” “Guarda come sei magra”.
Il rischio è quello di essere aditati subito come nemici, impedendo che possa l’instaurarsi di un giusto dialogo tra chi vuole aiutare e chi sta soffrendo.
Osservando più da vicino i segnali dei Disturbi Alimentari Pantigliate, scopriamo quali possano essere i giusti consigli per i genitori, inizialmente va considerato presente che anoressia e bulimia sono molto spesso due patologie di entità totalmente diverse fra loro, il primo è un problema relativo ad una fascia di età relativamente molto giovane, diciamo da i 15 ai 25 anni, mentre la seconda spesso trova una certa rilevanza dai 30 ad oltre i 55.
Sono di certo situazioni confuse e difficili, come detto in precedenza la famiglia se subordinata ad un bravo professionista del settore può essere determinante in positivo.
LINK UTILI
- Lo psicologo è un professionista che svolge attività di valutazione e intervento psicologico
- Lo psicoterapeuta è un professionista – medico o psicologo – autorizzato all’esercizio della psicoterapia dall’Ordine professionale di appartenenza. Il suo intervento mutua le tecniche dai numerosi modelli applicativi della psicologia, ed ha lo scopo di curare i disturbi di origine psichica.
Disturbi Alimentari Pantigliate: Psicologo e Psicoterapeuta a Milano, esperto di disturbi d’ansia, depressione, disturbi alimentari e disturbi di personalità.